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…”Alla sesta luna dell’anno, durante il mese di Giugno, quando il fieno riempie i fienili, Bard insieme allo gnomo si recò nella zona dell’Orsa chiamata Casa dei Gemelli e lì incontrò la volpe e la conobbe, imparando da lei l’astuzia per avvicinarsi alle case degli uomini, per rubare loro il cibo, quando i morsi del freddo le serravano il cuore e la paura le tagliava il respiro. Imparò anche che alcune volpi sono fanciulle distrutte da amori infelici che se si avvicinano al cuore possono ossessionare un uomo con il loro desiderio infelice. Bard imparò che l’astuzia è la madre della prudenza. Il noce gli parlò del regno degli inferi dove anche gli eroi più grandi trovano riposo, pace e oblio. Bard imparò che per ogni impresa umana c’è il suo tempo e che, alla fine, su tutte le imprese la morte stenderà un velo ma non per questo ci si può dimenticare di essere eroi…”
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VOLPE
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Nome comune: Volpe Nome scientifico: Vulpes vulpes Famiglia: Canidi Ordine: Carnivori Classe: Mammiferi
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DESCRIZIONE
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La volpe è un mammifero di medie dimensioni, misura circa 80 centimetri con più di 40-50 centimetri di coda. Il suo pelo è lungo, folto e morbido, che varia dal color rosso-grigio pallido al ruggine e la coda ha spesso la punta bianca. Le orecchie e i piedi sono neri.
Habitat: la volpe vive in vari habitat europei, dai boschi di montagna alle pinete costiere, alle aree suburbane. Diffusione: la volpe è originaria dell’Europa ed è diffusissima in tutta Europa.
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SIGNIFICATO SIMBOLICO CULTURALE
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Nella mitologia e nella favola, dopo il lupo, la volpe è l’ermblema dell’ingegnosità, della furbizia, dell’ipocrisia. Plutarco, letterato greco (50-120 d.C.), considera la volpe l’animale più intelligente, contrapponendola al somaro e alla pecora.
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FORMICA
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Nome comune: Formica rossa Nome scientifico: Formica rufa Famiglia: Formicidae Ordine: Hymenoptera Classe: Insetti
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DESCRIZIONE
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Le formiche, come tutti gli insetti, hanno 6 zampe e un corpo suddiviso in tre porzioni: capo, torace, addome. La Formica rufa ha un aspetto tozzo e robusto ed il capo appena più lungo che largo. È lunga tra i 4 e i 12 centimetri (le regine sono più grosse delle operaie). Possiede potenti mandibole che le consentono di trasportare oggetti estremamente pesanti.
Habitat: la Formica rufa è facilmente osservabile nei nostri boschi, dove non possono sfuggire i suoi formicai di dimensioni considerevoli. Diffusione: presente in Europa centro-settentrionale, in Italia si può osservare prevalentemente sulle Alpi e sull’Appennino, anche se può trovarsi anche in boschi a quote un po’ più basse. E’ diffusa anche in America Settentrionale, nel Caucaso e in Siberia.
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SIGNIFICATO SIMBOLICO CULTURALE
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Nelle diverse culture antiche, orientali ed occidentali, la formica è simbolo di vita sociale organizzata ed operosa fino all’egoismo e all’avarizia per l’attaccamento eccessivo ai beni materiali. Nella tradizione celtica la formica è simbolo del servitore diligente e infaticabile.
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NOCE
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Nome comune: Noce Nome scientifico: Juglans regia Aspetto: Albero caducifoglia
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CARATTERISTICHE MORFO – FISIONOMICHE
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Altezza: 30 metri Diametro chioma: 8 - 12 metri Portamento: È un albero molto vigoroso e maestoso, con tronco diritto e chioma tondeggiante. Ha foglie caduche, ogni foglia è composta da 5-7-9 foglioline con superficie liscia Particolarità: Le foglie vengono usate per le proprietà medicinali e tintorie grazie alla juglandina.
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SIGNIFICATO SIMBOLICO CULTURALE
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Il noce è una pianta con una valenza simbolica duplice, di Vita e di Morte, di Luce e di Tenebre. Secondo una leggenda greca, Caria era identificata con la dea Ker, una Grande Madre, che indicava la circostanza di morte o il genere di vita che spettava ad ogni eroe che veniva accompagnato agli inferi dalla dea quando egli moriva. Questo collegamento arcaico con il mondo degli inferi è tradotto in una credenza, secondo la quale, ancora oggi, nelle campagne, si consiglia di non riposare o dormire sotto un noce per non svegliarsi con un forte mal di testa o la febbre. Nel Medioevo il noce era l’albero prediletto dalle streghe, le quali nella notte di San Giovanni, il 24 giugno, sciamavano a migliaia verso il Gran Sabba sotto un noce.
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