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| La struttura della favola | |
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IL MITO, LA LEGGENDA, LA FAVOLA NELLA VALORIZZAZIONE STORICO |
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CULTURALE DI UN TERRITORIO PER IL BENESSERE |
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Prof. Emilio Minelli, Esperto in Culture Tradizionali e Divulgazione scientifica e culturale |
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Come abbiamo accennato, la favola presenta un tempo mitologico in cui si muovono alcuni personaggi che sono essenzialmente la popolazione degli gnomi ed un tempo storico-leggendario in cui si muovono il cavaliere longobardo, Bard, della corte di Teodolinda e i personaggi appartenenti a quella vasta fascia di popolazioni autoctone che in quel periodo erano dominate dalla popolazione Longobarda. Il nome del cavaliere è stato scelto per il riferimento etimologico: Bard = barba. Sicuramente non è un riferimento del tutto documentato ma l'assonanza con il turco Baba = barba ci è sembrata sufficientemente suggestiva per teneme conto nel denominare un personaggio leggendario che deve riassumere in sé le caratteristiche dell'Uomo al di là dei limiti di tempo e Spazio. La favola presenta una struttura abbastanza semplice. Il protagonista, il Cavaliere della corte di Teodolinda, si innamora di una fanciulla appartenente alle popolazioni autoctone sottomesse. La dura realtà di questo amore impossibile, impone al Cavaliere di superare una prova per ottenere la mano della fanciulla. Nelle fiabe il presentarsi della prova simboleggia in genere l'accesso ad un cammino iniziatico che porterà il protagonista ad acquisire caratteristiche differenti rispetto a quelle presentate in origine e quindi prelude ad una trasformazione e ad un cambiamento di sè. Come spesso accade nella struttura di molte favole, anche qui il protagonista presenta un comportamento che è conforme alle leggi del Cielo e della Terra ma non a quelle degli usi e dei costumi del suo tempo, come spesso si verifica quando si parla di amore; infatti egli disobbedirà le leggi che lo volevano separato dalla popolazione vinta ma seguirà fedelmente la legge del suo desiderio e del suo amore. Nella favola il protagonista trova come suoi alleati una serie di figure che sono prima un bambino, poi uno gnomo ed infine gli animali del bosco. Tutte queste figure "piccole" rappresentano nella fiaba, secondo un linguaggio reperibile in numerose tradizioni, i fratelli ma, per estensione, gli alleati, le occasioni favorevoli, le opportunità che possono soccorrere l'uomo quando si trova nella necessità di un cambiamento. Questo ad esempio, anche se in un livello poetico maggiore, rappresentarono Virglio e Beatrice per Dante Alighieri. Il Cavaliere però rappresenta l'uomo e per esteso tutti gli uomini e le donne che in lui vogliano identificarsi. Da questa posizione il protagonista chiama perciò alla partecipazione il fTuitore e con lui percorre il ciclo di iniziazione attraverso un tempo di rigenerazione che nella favola è stato scandito dall'uso dei segni dello zodiaco come indicatori di tempo. Alla fine del tempo e del percorso iniziatici attraverso cui il Cavaliere acquisirà una conoscenza diversa degli ~nim~li e delle piante e quindi del mondo, egli giungerà a vedere se stesso e l'Universo con occhi diversi. Egli stesso sarà diverso ed in grado di accettare tanto un eventuale rifiuto della fanciulla quanto il cambiamento che, avvenuto nella storia grazie ad un processo di integrazione sociale operato dalla conversione di Teodolinda al cristianesimo,gli consentirà di sposare la donna che ama. Ciò che ci preme sottolineare tuttavia è come alla fine di questo percorso il protagonista, sia comunque un uomo nuovo, testimone della novità che ciascuno di noi può quotidianamente recuperare in se stesso grazie al contatto con la natura. |
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