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IL MITO, LA LEGGENDA, LA FAVOLA NELLA VALORIZZAZIONE STORICO |
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CULTURALE DI UN TERRITORIO PER IL BENESSERE |
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Prof. Emilio Minelli, Esperto in Culture Tradizionali e Divulgazione scientifica e culturale |
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Vediamo ora il secondo aspetto della unione ierogamica Cielo/Terra: il Cielo. Basterà qui ricordare come la più popolare preghiera del mondo sia rivolta al "Padre nostro che è nei Cieli" e come questa si sposi con le credenze della tribù africana degli Ewe "Dove è il Cielo ivi è anche Dio". E' quasi universale la credenza secondo cui esiste un essere divino celeste creatore dell'Universo e garante, grazie alla pioggia, della fecondità della terra. Fa parte di una contemplazione condivisa sia dall'uomo primitivo che dall'uomo moderno, la percezione del cielo come una realtà infinita e trascendente ma anche segno di forza, potenza e immutabilità.La volta celeste diventa così per eccellenza una cosa del tutto diversa dalla pochezza dell'uomo e del suo spazio vitale. Le ragioni superiori inaccessibili all'uomo, acquistano i prestigi divini del trascendente, della realtà assoluta, della perennità. Queste regioni diventano altresì abitazioni degli dei ove alcuni privilegiati vi giungono per mezzo dei riti di ascensione celeste e ove, secondo talune religioni, si innalzano le anime dei morti. Non si può però parlare del Cielo senza tenere conto delle strutture che lo abitano. Sole, luna,stelle costellazioni, pianeti, diventano così nelle più svariate culture i segni con scrutare e valutare il Cielo per capime influssi e influenze sull'uomo. Collegati all'altra grande struttura archetipica dell' Albero rovesciato diventano così il segno dell'influenza del cielo sulla terra. E non è un caso che ancora la cultura medioevale produca U!lagrande teorizzazione come quella della Signatura per cui ad ogni fatto o evento che avviene sulla terra ,microcosmo, corrisponde un fatto, un evento o una correlazione a livello del Cielo macrocosmo. In questo spazio tra cielo e terra vivono così definiti dalla loro appartenenza più ad un regno che all'altro uomini, piante, animali, esseri magici o mitologici. La prossimità maggiore o minore di questi esseri è determinata per l'appunto dalla loro maggiore o minore contiguità alle diverse strutture e ponendo l'uomo al centro questi esseri possono diventare fi-atelli o nemici a scenda delle relazione di riferimento corrette o scorrette con cui l'uomo si pone con il Cielo e con la terra. |
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