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| Un adulto e un bambino nel bosco, alla ricerca di sé | |
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IL MITO, LA LEGGENDA, LA FAVOLA NELLA VALORIZZAZIONE STORICO |
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CULTURALE DI UN TERRITORIO PER IL BENESSERE |
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Prof. Emilio Minelli, Esperto in Culture Tradizionali e Divulgazione scientifica e culturale |
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Vi era un problema di fondo però che era: come sollecitare queste istanze presenti tanto nell'adulto quanto nel bambino, senza creare linguaggi e spazi divisi per una fruizione separata? Ormai da tempo, infatti, esiste tutta una serie di personaggi fantastici che il bambino conosce molto bene poiché costituiscono i compagni di giochi immaginari di lunghe giornate vissute in un mondo separato, lontano dai riferimenti culturali dei genitori e degli adulti. Da Topolino a Paperino, da Pocaontas a Shrek sino ai più inquietanti Pokemon giapponesi, il mondo dei bambini si è riempito di personaggi fantastici concepiti apposta per loro, piccoli e selezionati consumatori. Entrare in una revisione critica di questo mondo immaginario ci porterebbe troppo lontano. E' sufficiente qui ricordare come questo mondo fantastico non sia per lo più condiviso dagli adulti i quali hanno come riferimento dell'immaginario personaggi e strutture molto diverse spesso risalenti a storie e racconti della loro infanzia. Utilizzare questo tipo di materiale dell'immaginazione avrebbe implicato una assegnazione al territorio di una destinazione d'uso specifica per il bambino. Ciò avrebbe poi determinato la necessità di reperire significanti funòili per l'immaginario dell'adulto, con una suddivisione tra adulti e bambini degli spazi fruibili. Questo costituiva però l'esatto contrario di ciò che si voleva ricercare in questo progetto di uno spazio naturalistico/culturale che mirava invece a indurre nell'utente il recupero di un rapporto globale con se, con l'ambiente e con gli altri: adulti e bambini. |
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