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UN IMPREVISTO ... CAMBIA LA VITA
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La pineta del Chignolo è segnata in tutto il corso della sua "breve esistenza" dall'imprevisto che cambia la vita, modifica il cammino. |
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E' un imprevisto che, nel lontano dopoguerra, l'area denominata Chignolo per la sua forma a cuneo, fosse trasformata da distesa di coltivazione di frumento e granoturco, a pineta. Con contributi statali gli antichi proprietari decisero di impiantare un vivaio di pini "strobo" destinati nella loro "breve" vita alla macerazione per la fabbricazione di carta. |
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E' un imprevisto che, nel corso della crescita della pineta, si modificassero le tecnologie per la fabbricazione della carta rendendo antieconomico utilizzare gli alberi della pineta come materia prima. Così la pineta è invecchiata e inevitabilmente si è avviata verso la morte dei propri alberi, perché impiantati con criteri troppo intensivi e non curati. |
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E' un imprevisto che, che nel lontano 1989, l'Amministrazione Comunale (Sindaco Sig. Gianfranco Mattavelli) ancora una volta con contributo del Ministero dell'Ambiente, decidesse di acquisire al patrimonio comunale una buona fetta di boschi e pinete, localizzate nel capoluogo ed in frazione Rancate, tra cui il Chignolo, con lo scopo di pulirle e conservarle. |
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E' un imprevisto che, dopo l'acquisto del Chignolo, le acquisizioni rallentassero notevolmente lasciando lo spazio per una riflessione sul futuro delle aree stesse, dei relativi costi di manutenzione, considerando che nessuno dei contadini del paese aveva iteresse ad assumersi l'onere della pulizia, non essendo più in un'economia di sussistenza. |
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E' un imprevisto che, durante la "pausa di riflessione" sopra descritta, alcuni responsabili dell'Amministrazione, Sindaco Dr.ssa Maria Rosanna Zolesi e Assessore all'Urbanistica arch. Giuseppe Tremolada (1995-2000) visitassero, su suggerimemo dell'architetto Marilena Baggio, futuro progettista del Chignolo, il PARCO DI PINOCCHIO a Colloedi. Da quella visita, dopo faticose verifiche, affiorò l'intuizione di concentrare le risorse ancora disponibili del finanziamento ministeriale, sull'area del Chignolo, per realizzarvi qualche cosa di speciale. Un luogo magico, dove bambini ed adulti potessero conciliarsi con la natura e partecipando delle leggi intrinseche alla natura stessa, realizzare un luogo naturale e contemporaneamente antropizzato. Luogo dalle molteplici sfaccettature e potenzialità. |
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Ora il Chignolo non è più un imprevisto! E' cambiato: è un Fatto! E come tale, ha un margine di assoluta gratuità, cioè di assoluta imprevedibilità. La genialità dell'avventura del Chignolo è proprio in questo margine di imprevedibilità, non nel suo progetto o programma dell'immaginazione. Nella nostra tradizione occidentale, che scorre, come un fiume tra due grandi sponde, la religione e la ragione, questa imprevedibilità è ciò che ha permesso la ricostruzione dell'Europa da parte di S.Benedetto, dopo le invasioni barbariche. lmprevedibilità perché, risposto ad una necessità, dalla realtà scaturiva, e scaturisce, un nuovo bisogno cui l'uomo deve rispondere, dandosi da fare. Questo è lo sviluppo umano.
Il Chignolo nelle mani di chi lo ha progettato, realizzato ed accompagnato dalla intuizione iniziale alla realizzazione, si è dimostrato un avvenimento; carico di possibilità, di prospettive, di opportunità. Vari sono i livelli di lettura, culturale, naturalistico, educativo, ambientale, personale, terapeutico.
Il Cavalier Bard, raffigurato da Oavid - diversamente abile - accompagnerà il visitatore attraverso questi luoghi misteriosi, lasciando ad ognuno il compito di comprendere e rilanciare quanto l'incontro susciterà.
Tutti questi livelli sono in divenire, sono offerti ai nostri cittadini, ai futuri vistitatori, a quanti amano la natura non per se stessa ma per il segno che essa è.
Il futuro è già presente: il Chignolo.
A noi è chiesto solo di guardarlo, percorrere i suoi sentieri, lasciarci interrogare e partecipare,fare, con nel cuore il desiderio del compimento pieno, nostro e del Chignolo. |
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IL VICE SINDACO
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IL SINDACO
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L'ASSESSORE ALL'ECOLOGlA
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Arch. Giuseppe Tremolada
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Dr. Paolo Manzoni |
Vincenzo Verzeni
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