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Planimetria e Sentieri
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Come si legge la planimetria
Il Bosco di Chignolo è un’area boscata di 12 ettari di proprietà comunale. Essa è inserita nel perimetro del Parco Regionale della Valle del Lambro ad una altitudine compresa tra i 260 e i 275 metri.
L’area ha una forma pressoché triangolare, simile a un piccolo promontorio fortificato che si incunea nella campagna circostante, tanto che CHIGNOLO deriva dal termine dialettale Chignoeu (Cuneo). Essa è delimitata ad est ed ovest da due impluvi appartenenti al bacino del Rio Cantalupo, ed è classificata, dai siti Natura 2000, come un’Area di Interesse Comunitario (SIC), per la presenza di specie arboree ed arbustive significative. La componente arborea è formata da boschi di querce e da una fustaia di pino strombo, che occupa la parte centrale dell’area.

La planimetria è la rappresentazione della favola-leggenda di Bard, Cavaliere del Bosco di Chignolo. Appositamente scritta, la storia è stata ambientata nel Medioevo brianteo, al tempo della Regina Teodolinda, sepolta nella vicina Monza.

Sulla superficie del bosco è stato scelto l’artifizio di proiettare le 12 posizioni della Costellazione dell’Orsa Maggiore: questo perché l’uomo antico imparava a leggere il cielo, ad orientarsi osservando le stelle e al cielo affidava il suo destino. In tutte le tradizioni antiche le costellazioni hanno rappresentato il collegamento cosmico tra cielo e terra. Le costellazioni dello Zodiaco erano presenti nella tradizione iconografica dell’Alto Medioevo e rappresentavano una modalità per “sacralizzare” il tempo, le diverse fasi della natura, (stagioni) e le attività dell’uomo ad esse collegate.
Le 12 posizioni rappresentavano, quindi, i 12 mesi dell’anno che corrispondevano alle 12 Case dello Zodiaco, che sono raccontate nella favola – leggenda.

Ad ogni segno zodiacale è riferito un elemento vegetale ed animale che nel percorso della favola avrà un preciso significato e ruolo secondo la Teoria della Signatura medievale.

Le piante messe a dimora a seconda delle Case sono delle specie del Taxus bacata, Pinus sylvestris, Agrifolium, Ligustrum vulgare, Euonymus europeans o del Salix viminalis, o ancora della Betula alba, Acer campestre, Carpinus betulus, Prunus avium, Cornus mas, Buxus sempervirens e altre ancora…

Sono stati individuati dei capisaldi della leggenda che sono stati realizzati con opere architettoniche in legno di castagno. Esse sono la Corte, (il laboratorio didattico), il Roccolo, la Meridiana (con il gioco della Quercia robur), la Sorgente (sedute lungo il piccolo corso d’acqua), oppure la catasta di legna e i contapassi.

La segnaletica realizzata con totem, bacheche e leggii aiuta ad orientarsi nel bosco e a conoscere i diversi elementi vegetazionali in rapporto alla storia.
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